PREMIO FREGENE 2014
La Giuria ha consegnato i riconoscimenti ai seguenti vincitori:
Divulgazione culturale:
NICOLA PIOVANI
“La musica è pericolosa” – Rizzoli
Giornalismo:
MASSIMO GRAMELLINI
“La magia di un Buongiorno” - Longanesi
Comunicazione televisiva:
PIF
“Il Testimone” - MTV
Giornalismo televisivo:
RICCARDO IACONA
“Presa diretta” – RAI 3
Narrativa:
LIDIA RAVERA
“Piangi pure” - Bompiani
La Manifestazione, si è svolta con l’Adesione del Presidente della Repubblica, ha i seguenti patrocini: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Presidenza della Regione Lazio, Comune di Fiumicino.
La Giuria è composta da
Francesca Alliata Bronner, Marco Antonellis, Fabrizio Battistelli, Paola Cacianti, Laura Delli Colli, Luciano Onder, Marina Pallotta, Maria Rita Parsi, Daniela Tagliafico.
Giurati onorari: Marcello Ciccaglioni, Angelo Consalvo, Gianpiero Gamaleri, Fabrizio Monaco, Rossana Montesperelli Pallotta, Marcia Theophilo.
Presidente del Premio e della Giuria: Marina Pallotta.
Le Medaglie del Presidente della Repubblica
Il Presidente Giorgio Napolitano ha inviato alcune medaglie da consegnare ad ogni premiato.
Anche quest’anno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha manifestato l’adesione al Premio Fregene inviando una medaglia della Presidenza da consegnare ad ogni premiato.
Ringraziamo il Presidente per l’onore che ci ha voluto concedere e che rappresenta il consenso più autorevole che il Premio Fregene potesse sperare di ottenere.
Un premio vive della tradizione che costruisce e delle innovazioni che introduce, vive di memoria e di futuro, come ogni attività culturale. In questi anni così profondamente segnati dal mutamento e quindi gravidi di rischi ma anche ricchi di speranze, la cultura e la lettura hanno un ruolo importante per aiutarci a comprendere e ad immaginare, ed essere parte attiva del nuovo che occorre costruire. Ogni premio, anche questo, può dare un suo contributo.
(Marina Pallotta)
Hanno condotto le interviste ai Premiati:
Francesca Alliata Bronner, Fabrizio Battistelli, Paola Cacianti, Luciano Onder, Marina Pallotta, Daniela Tagliafico, Cinzia Tani.
Le motivazioni ai Premi
Divulgazione culturale – Premio “una vita per la musica”
NICOLA PIOVANI – “La musica è pericolosa” - Rizzoli
“Di mestiere fa il Musicista”. Così inizia la biografia di Nicola Piovani, nel suo sito ufficiale, precisando cosa intenda per “Musicista: pianista, direttore d’orchestra, compositore di musica per il cinema e il teatro, di canzoni, di musica da camera e sinfonica”. E adesso, potremmo aggiungere noi, anche scrittore. Autore di un libro “La musica è pericolosa” che è quanto di più appassionato un “Musicista” possa scrivere. Il titolo deriva da una convinzione di Federico Fellini: “La musica agisce a un livello così profondo e inconscio da diventare pericolosa”. Per Nicola Piovani la metafora della sublime pericolosità della musica si estende alla vita. Musica anche come cammino spirituale, fatto, soprattutto, di ascolto. A segnarne l’inizio, un oggetto che cambiò la vita dell’adolescente Nicola Piovani: il giradischi portatile Lesaphon Perla. Il fratello maggiore lo usava per andare alle feste da ballo ed ascoltare i Platters e Paul Anka. Lui per narcotizzarsi, a casa, con i 33 giri di Bach e Beethoven. E ascoltava, ascoltava, riascoltava quelle composizioni che gli regalavano inaspettati panorami dello spirito. Anche da grande ha continuato ad ascoltare perché -scrive - l’ascolto puro è uno dei tanti modi per frequentare la musica. Il libro di Nicola Piovani, dalla scrittura raffinatamente semplice, ha il pregio, tra gli altri, di prendere per mano il lettore in una condivisione di memorie e di sentimenti intorno alla musica. Il grande premio Oscar, autore di indimenticabili colonne sonore, di musiche per il teatro, di cantate sinfoniche, di suite orchestrali, smette di intimorirci con la sua genialità, quando ci racconta delle sigle radiofoniche che hanno scandito la sua e la nostra gioventù, quando afferma che si può segnare un’epoca scrivendo la Traviata di Verdi o “Marina, Marina, Marina, ti voglio al più presto sposar”, quando confessa la sua passione per le bande musicali, ereditata dal padre, e di come questa passione lo abbia spinto a comporre una marcetta per uno spettacolo teatrale di Roberto Benigni, intitolata “La banda del pinzimonio”. Sigla di cui è così orgoglioso da confessare che da giovane, per molti anni, fantasticava di ritrovarsi nella Treccani. La citazione diceva semplicemente: “Piovani Nicola, n. Roma 1946, vivente”. Musicista compositore. E’ autore di “La banda del pinzimonio”. La meravigliosa avventura musicale di Nicola Piovani è anche questo.
Daniela Tagliafico, Giornalista, Direttore di Rai Quirinale dal 2006 al 2013
Giornalismo:
MASSIMO GRAMELLINI – “La magia di un Buongiorno” - Longanesi
Molti giornalisti, per tentare di superare la volatilità di questa professione, scrivono libri, per essere in qualche modo presenti ad un futuro che non riguardi solo gli archivi e le emeroteche.
Pochi riescono a diventare scrittori. Massimo Gramellini lo è. E non solo per le centinaia di migliaia di copie vendute - anche i libri di cucina o gli oroscopi ci riescono - ma per aver rivelato un’anima, una scrittura, una "filosofia" di vita, senz'altro da condividere, e per quel sottofondo di affettuosi sentimenti e di quotidiano coraggio, di guardarsi dentro, e portare all'esterno - ad uso di tutti i lettori - una speranza, uno sguardo positivo malgrado i piccoli e grandi drammi personali e non solo, che la vita ci riserva.
Il suo quotidiano ragionare su fatti e persone, offerto come una buona colazione nel suo "Buongiorno" sulla prima pagina del suo giornale - La Stampa - raccolti poi in volume, è già in qualche modo il romanzo della vita contemporanea, come è, e come lui la guarda, animato da principi obiettivamente condivisibili ma sempre espressi con grande tatto, una spolverata di ironia, e un civile invito a quella piccola responsabilità morale che spesso dovremmo avere e non abbiamo.
Poche analisi tecniche e politiche e molto sentimento: amore, rimpianto, passione, il senso della relatività lo portano a titoli che suonano sempre "umanamente" empatici: da "I migliori derby della nostra vita" a "Il meglio o comunque il meno peggio" fino ai suoi maggiori successi "Fai bei sogni" e "L'ultima riga delle favole".
Gramellini conosce la forza delle parole e la usa, come dire, nel "bene", a cominciare dalle risposte date per parecchi anni alla posta del cuore dello Specchio, il magazine settimanale della Stampa. Singolare sensibilità in un uomo che non ha paura a maneggiare le piccole cose, anche dolorose della vita e a renderle lievi, in attesa di un altro (buon)giorno.
Paola Cacianti, Giornalista, Inviata del TG1
Comunicazione televisiva:
PIF – PIERFRANCESCO DILIBERTO – “ Il Testimone” – MTV
Pierfrancesco Diliberto (nome d’arte Pif) è un mix di cose: un regista acclamato dopo il grande successo del suo primo film La mafia uccide solo d’estate, un personaggio televisivo più conosciuto dopo la sua “incursione” a Sanremo (ma anche nell’esordio come testimonial per una nota compagnia telefonica), è un inviato sui generis che sa essere leggero e surreale, ma anche trattare di pizzo o di transesessuali senza essere retorico. Una ricetta vincente, la sua, che ha riproposto nella fortunata trasmissione Il testimone su Mtv giunta quest’anno alla sesta edizione, in cui l’intervistatore venuto dalle Iene, tratta dalla fashion week milanese alla Groenlandia, mostrando civetterie e timidezze, confessioni di inadeguatezza e senso della misura fino a convincerci in pieno che la sua arma segreta è soltanto una: il talento di grande comunicatore. Senza mai perdere di vista la sua Sicilia. Nato a Palermo, classe ’72, quest’uomo di 42 anni con smorfie da adolescente e occhi azzurri da normanno è riuscito a mettere in ridicolo la mafia, che oggi - ne è convinto Diliberto - “non ha più la forza di uccidere o minacciare perché viene presa in giro”. Anche per questo il suo film ha convinto tutti: l’omaggio più bello, privo di retorica ma pieno di affetto, agli uomini dello Stato uccisi dalla mafia.
Ma chi è veramente Pierfancesco Diliberto così coinvolto da quegli eventi da saperceli restituire così bene fra riso e pianto? La risposta la dà lui stesso: “Tu fai il cretino e la gente ti prende sul serio. È il paradosso del mio lavoro”, ricorda Pif centrando perfettamente il suo personaggio. Come quando andò da Andreotti e riuscì a fargli leggere due dei tre cartelli preparati: “Via Giulio Andreotti”, “Insigne statista”, “Che fino al 1980 ha tenuto relazioni amichevoli e dirette con esponenti mafiosi di spicco”. Perché, scrive il partigiano Pif, “io sono convinto di una cosa: o si piangono i morti uccisi per mafia o si tifa per Andreotti. Delle due, l’una!”. Da quel servizio nascerà la geniale trasmissione di Mtv Il testimone e, soprattutto, il film che era il suo sogno. E anche un po’ il nostro.
Francesca Alliata Bronner, Giornalista di “La Repubblica”
Narrativa:
LIDIA RAVERA – “Piangi pure” – Bompiani
Il premio Fregene per la narrativa va, quest’anno, a Lidia Ravera che nel suo romanzo "Piangi pure" (Bompiani) ha saputo trattare con passione ed introspezione un argomento che oggi, in un paese malthusiano come il nostro, può diventare di grandissima attualità.
La protagonista, Iris, 79 anni, è l'espressione della nuova contemporaneità. Infatti, rappresenta l'incoscienza consapevole, la paura della morte, del finire che si ribaltano a favore di un atteggiamento nei confronti della vita che non vuole più “prudenze mortifere”, “alibi conformisti” o “favolette consolatorie” e accetta, ancora e comunque, l’amore e il gioco responsabile del relazionarsi con l'altro che aprono Iris a nuove speranze e prospettive: le stesse vissute in gioventù.
Così, per Iris, la vecchiaia non è un traguardo ma un'altra tappa della sua crescita che ella vive, appunto, con l'incoscienza consapevole. Incoscienza che scuote di dosso i timori dei propri cambiamenti fisici e psichici; una neotenia, un'evoluzione, una rivoluzione dell'anima che ci fanno tornare ragazzi, consentendoci di lasciarci alle spalle le distonie che viviamo intorno a noi.
E’ un premio ad una scrittrice e ai suoi lavori di grande introspezione al femminile – nel romanzo si alternano tre generazioni di donne –poiché dal 1976, anno di uscita del suo primo libro "Porci con le ali", scritto con Marco Lombardo Radice, Lidia Ravera ha anzitutto intuito, individuato, indagato, approfondito e sviluppato temi e problemi del “crescere giovane”.
Maria Rita Parsi,Psicopedagogista, Psicoterapeuta, Docente universitaria, Scrittrice
Giornalismo televisivo:
RICCARDO IACONA – “Presa diretta” – RAI 3
Romano, laureato in discipline dello spettacolo, dopo esperienze come aiuto regista inizia a collaborare con la terza rete Rai. Inviato dei fortunati programmi di Michele Santoro, dal 2004 è autore e regista della serie "Italiani" vincendo la sfida del reportage in prima serata. Per lui la professione di giornalista è prima di tutto un servizio al cittadino. Il ciclo di trasmissioni che realizza a partire dal 2009 – Presadiretta – porta i telespettatori dentro la notizia, là dove raramente gli angeli del media system “osano mettere piede”. Da qui gli approfondimenti su temi quotidiani come la scuola e il lavoro affrontati con la stessa indipendenza di giudizio con cui vengono affrontate le situazioni-limite della guerra e dell’immigrazione. Lo stesso impegno civile dei reportage televisivi si ritrova nei suoi libri. Nel 2010 pubblica, per Chiarelettere, L’Italia in presa diretta. Viaggio nel paese abbandonato dalla politica, dove descrive, fra l’altro, le terribili condizioni sui barconi che attraversano il canale di Sicilia. Successivamente pubblica Se questi sono gli uomini. Italia 2012 la strage delle donne, atto d’accusa sulle varie forme di violenza di guerra, sino al femminicidio. Il profilo che emerge di Riccardo Iacona è quello di un giornalista di inchiesta “vero”, abituato a lavorare andando a cercare le vicende dei personaggi che meritano l’attenzione del pubblico là dove le une e gli altri prendono corpo, cioè sul campo. Senza riguardi per i tanti fattori che rendono complicato il lavoro del giornalista: la difficoltà dell’accesso, la “sensibilità” degli obiettivi, gli interessi costituiti che ne escono turbati. E a tutto campo: dai teatri di crisi nei Balcani e in Afganistan alle latitanze dorate dei mafiosi, cui corrispondono le solitarie clandestinità dei testimoni di giustizia: dalle malversazioni perpetrate nelle banche e nelle aziende privatizzate del nostro Paese alle manifatture semi-schiavistiche del Terzo mondo, in cui spregiudicati industriali italiani delocalizzano le produzioni. Un giornalismo investigativo da cui il conformismo dell’informazione commerciale può cercare di distogliere l’attenzione del pubblico, ma la cui voce nessun potere esplicito o occulto potrà mai soffocare.
Fabrizio Battistelli, Ordinario di Sociologia presso la“Sapienza”, Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche; Presidente di Archivio Disarmo, Istituto che organizza annualmente il Premio Giornalistico “Colombe d’oro per la pace”.
Hanno accompagnato la serata gli Street Spirit:
Fabio Cavaggion, violoncellista, dalla Calabria; Yevhen Kurii, chitarrista, dall’Ucraina.
Nacque qualche mese fa questa fantastica unione tra un Violoncellista di fama e un chitarrista sperduto nella bellezza di questa Città chiamata Roma. Dove i monumenti sorridono a noi quando l’ arco del Violoncellista tocca le corde di un fantastico strumento che emana tanto amore e passione e dove le dita di un meraviglioso chitarrista accarezzano le corde della sua chitarra .Si incontrano per caso in una “Foresta Magica chiamata” Pantheon”, che si trova nel cuore di Roma. Un monumento che splende della propria bellezza. Questi due strumenti decidono di sposarsi per dare a noi la possibilità di ricevere momenti indimenticabili e splendenti nell‘arco della nostra giornata, che per molti rimarranno nei pensieri e nei cuori per tanto tempo . La chitarra accompagna con la sua delicatezza il fluire della voce calda di uno strumento antico che è il Cello, fondendosi cosi in una cosa sola. Il chitarrista un musicista autodidatta, col suo amore verso la melodia lo ha spinto ad esplorare la bellezza della musica , percorrendo tanti chilometri, dall’ Ucraina, sua città natale, a Madrid, ad Amsterdam e chiudendo il suo viaggio fra le rovine di Roma. E cosi decidono di creare una musica tendente al classico come anche tendente al rock. E registrano il loro primo disco chiamandolo ” Pantheon “ e, così facendo, nascono gli Street Spirit, lo spirito della strada, un nome che sposa in perfezione anche le loro anime …..
LA GIURIA
LA GIURIA del Fregene 2014
Giuria
Francesca Alliata Bronner
Marco Antonellis
Fabrizio Battistelli
Paola Cacianti
Laura Delli Colli
Luciano Onder
Maria Rita Parsi
Daniela Tagliafico
Cinzia Tani
Membri Onorari
Marcello Ciccaglioni
Angelo Consalvo
Fabrizio Monaco
Rossana Montesperelli
Gianpiero Gamaleri
Marcia Theophilo
Presidente del Premio
Marina Pallotta
EDIZIONE 2014
XXXVI edizione
Sabato 6 settembre, alle ore 21, Fregene
La Giuria ha consegnato i riconoscimenti ai seguenti vincitori:
Divulgazione culturale:
NICOLA PIOVANI
“La musica è pericolosa” – Rizzoli
Giornalismo:
MASSIMO GRAMELLINI
“La magia di un Buongiorno” - Longanesi
Comunicazione televisiva:
PIF
“Il Testimone” - MTV
Giornalismo televisivo:
RICCARDO IACONA
“Presa diretta” – RAI 3
Narrativa:
LIDIA RAVERA
“Piangi pure” - Bompiani
COMUNICATI STAMPA
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PREMIO FREGENE 2014 La Giuria...
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PREMIO FREGENE 2013 I VINCITORI...
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PREMIO FREGENE 2012 Con l’adesione...
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PREMIO FREGENE 2011 I VINCITORI...
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